Analisi della pelle

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Analisi dei più importanti parametri cutanei:

· pH

· Idratazione

· Temperatura

· Elasticità

· Sebo

· Melanina

· Fototipo

· Giudizio complessivo

 

 

Grazie all’utilizzo di questa tecnologia e all’elevato livello di preparazione nel campo, zeta esse Parafarmacia vi potrà quindi proporre il tipo di trattamento a voi più adatto, e vi consiglierà i prodotti più indicati ed efficaci da utilizzare.   

 

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  pH

La cute normalmente ha un pH medio di circa 5.5. Questo valore di pH, che varia leggermente a seconda delle zone corporee, è fondamentale per garantire la protezione dagli insulti basici. Il naturale pH acido della pelle è dovuto alle secrezioni delle ghiandole sia apocrine che eccrine. Il secreto degli annessi cutanei garantisce la formazione di uno strato di protezione su tutta la superficie cutanea, normalmente definito mantello acido, che protegge la cute. Questa azione protettiva si esplica attraverso due azioni principali. La prima di protezione nei confronti delle sostanze basiche, la seconda di prevenzione nei confronti della colonizzazione da parte di microrganismi patogeni. Il pH acido della pelle, infatti, è fondamentale per garantire il mantenimento della microflora saprofita, questa è indispensabile per evitare l’insediamento di batteri o funghi patogeni. Nonostante il sistema tampone cutaneo sia piuttosto efficiente, numerose sostanze di uso quotidiano possono alterare il pH cutaneo. I saponi, detergenti per la casa e alcuni cosmetici non equilibrati possono causare alterazioni del pH cutaneo ai problemi precedentemente descritti.

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  IDRATAZIONE

La cute riveste un ruolo fondamentale nel metabolismo corporeo dell’acqua. Il grado di idratazione dello strato corneo è cruciale per mantenere la superficie cutanea integra e sana. Lo strato corneo deve avere un contenuto d’acqua minimo del 10-20% per mantenere le sue normali funzioni. Se questo diminuisce, la pelle perde tono e appare più rigida, screpolata e si squama facilmente. Il grado di idratazione cutaneo dipende da diversi fattori: il contenuto d’acqua degli strati più profondi dell’epidermide, la presenza sulla superficie cutanea dei lipidi e dei NMFs (natural moisturising factors). La disidratazione cutanea, oltre che da caratteristiche individuali, dipende in gran parte anche da fattori ambientali tra cui la scarsa umidità, le alte temperature, le esposizioni a correnti d’aria, le radiazioni solare molto intense, gli agenti chimici di varia natura compresi i più comuni detergenti. Dal punto di vista estetico, l’idratazione è il parametro fondamentale per l’aspetto della cute. La pelle ben idratata appare più giovane, sana, compatta e vitale; al contrario la pelle secca apparirà sottile, screpolata e squamata. L’utilizzo di  prodotti cosmetici adeguati consente di migliorare il contenuto d’acqua nello strato corneo e quindi di migliorare l’aspetto e la sensazione al tatto della cute.

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  TEMPERTURA

La cute svolge il ruolo fondamentale di mantenere equilibrata la temperatura corporea attraverso la regolazione del flusso circolatorio nei vasi dello strato più profondo della cute, il derma. La temperatura cutanea dipende in parte dalla temperatura ambientale, ma nella cute sana la temperatura è mediamente 4-5 gradi in meno rispetto alla temperatura corporea interna. Una temperatura cutanea normale è indice di una corretta vascolarizzazione, al contrario la temperatura cutanea più bassa è dovuta a ridotto apporto di sangue attraverso il plesso vascolare sottocutaneo, oppure una riduzione dei capillari stessi nella zona sottocutanea.

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  ELASTICITA’

Nella vita quotidiana, la cute ed il tessuto sottocutaneo sono continuamente sottoposti ad aggiustamenti della propria forma a causa delle forze generata dalla struttura del corpo e dalla postura. Per questo la pelle è dotata, nel suo insieme, sia di flessibilità sia di una certa resistenza a deformazione, necessarie per la compressione e la distensione delle parti in movimento. Una volta cessata l’applicazione della forza, l’elasticità permette alla pelle di recuperare spontaneamente e gradualmente la sua forma originale. Ovviamente questa proprietà è  massima nelle cuti giovani e sane mentre nell’invecchiamento si ha una riduzione delle proprietà elastiche della pelle. I fenomeni attraverso cui la cute va incontro al processo di invecchiamento sono essenzialmente due: l’invecchiamento intrinseco e quello estrinseco. Nel primo, definito anche invecchiamento cronologico, la cute è pallida, sottile e sempre meno elastica. I fibroblasti del derma presentano una capacità sempre minore di sintetizzare le componenti della matrice extracellulare, con la conseguente compromissione dell’architettura e delle proprietà biomeccaniche della pelle. Inoltre si verifica una distruzione delle fibre elastiche e del collagene. In questo modo il derma, il principale tessuto di sostegno, perde elasticità, distensibilità, tono e compattezza. L’invecchiamento estrinseco è invece dovuto principalmente ai danni causati dalle radiazioni solari ed in particolare dall’insulto ossidativo delle radiazioni UV. Lo stress ossidativo è mediato principalmente dai radicali liberi dell’ossigeno, molecole altamente reattive in grado di danneggiare bersagli biologici, come le proteine, i lipidi e il DNA. Il nostro organismo è normalmente attrezzato con sistemi specifici per combattere lo stress ossidativo. Quando questi sistemi non sono più sufficienti, come nel caso di una eccessiva esposizione a radiazioni UV o ionizzanti, si va incontro ad uno stress ossidativo cumulativo che può provocare danni irreversibili alle cellule. Tali danni macroscopicamente si manifestano con una cute ruvida, ispessita che presenta rughe profonde.

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  SEBO

Il sebo è il prodotto delle secrezioni delle ghiandole sebacee. Le ghiandole sebacee sono distribuite su tutto il corpo ad eccezione delle palme delle mani e delle piante dei piedi. Le dimensioni e la distribuzione di queste ghiandole dipende dalle zone del corpo. In particolare sono grandi e numerose in viso e sulla testa, mentre sono relativamente poche sugli arti. Le altre parti del corpo con maggior numero di ghiandole sebacee sono il cuoio capelluto, il viso, il centro della schiena, le ascelle e l’area pubica. Il sebo, costituito essenzialmente da lipidi, forma un film sottile che ricopre tutta la cute. Le sue funzioni nello strato corneo sono quelle di mantenere l’idratazione e la flessibilità cutanea e di evitare la perdita transcutanea di acqua. I lipidi cutanea prevengono anche l’ingresso di sostanze pericolose e di batteri e la perdita di liquidi corporei. D’altra parte la produzione eccessiva di sebo, spesso provoca l’occlusione dei follicoli piliferi attraverso cui il sebo defluisce alla superficie cutanea e la loro conseguente irritazione. La produzione eccessiva di sebo è, per questo motivo, una delle cause dell’insorgenza dell’acne. La produzione di sebo è ampiamente influenzata dagli ormoni. Mediamente gli uomini producono più sebo delle donne ed in generale la produzione di sebo raggiunge il massimo durante la pubertà mentre cala significativamente nella vecchiaia.

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  MELANINA

Lo stretto legame esistente tra “scottature” ed eritemi solari con malattie molto gravi, quali melanomi e tumori della pelle, è ormai un dato accertato. La nostra pelle si difende dal sole riflettendo le radiazioni, ma soprattutto producendo la melanina, un pigmento che assorbe le radiazioni ultraviolette (UVA e UVB). La melanina, prodotta nelle cellule specializzate (melanociti) che si trovano intercalate nello strato basale dell’epidermide, viene trasferita nelle porzioni più superficiali dell’epidermide dove svolge la sua azione di difesa nei confronti delle radiazioni nocive. Chimicamente esistono diversi tipi di melanine che si formano per l’ossidazione di o.fenoli e o.aminofenoli. La peculiare struttura chimica che ne consegue ha la capacità di assorbire i fotoni dei raggi ultravioletti e i radicali superossidi, generati dall’interazione dell’energia radiante con i lipidi delle membrane, proteggendo così gli strati più profondi della cute. Il rischio di scottarsi dipende, oltre che dalla quantità di melanina presente, anche da caratteristiche genetiche (fototipo).

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  FOTOTIPO

Il fototipo è un numero che indica la predisposizione genetica di un individuo a scottarsi. Quanto più una persona ha capelli, carnagione ed occhi chiari, tanto maggiore sarà la sua tendenza a scottarsi. La popolazione è divisa in 5 fototipi principali. A parità di quantità di melanina presente nella pelle, un soggetto con fototipo alto (4-5) avrà minore tendenza a scottarsi rispetto a persone con fototipo basso (1.2). Conoscendo sia il contenuto cutaneo di melanina che il fototipo del soggetto in esame è possibile prevedere quanto tempo la presona potrà restare al sole senza scottarsi.

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  GIUDIZIO COMPLESSIVO

Lo strumento oltre a fornire il giudizio di ogni singolo parametro, nei programmi combinati per le diverse aree del corpo elabora un giudizio complessivo, sulla base dell’età del soggetto e dei risultati ottenuti dallo screening. Data la molteplicità dei fattori in gioco, si è scelto di utilizzare una scala visiva arbitraria: da 1 a 3 asterischi per i programmi corpo e cuoio capelluto, da 1 a 4 per i programmi viso e mani, dove ad un numero di asterischi alto corrisponde una cute in buono stato, che non presenta gravi squilibri. Al contrario, ad un punteggio basso corrisponde una pelle probabilmente non più giovanissima che presenta valori alterati dei principali parametri cutanei. Su questo dato complessivo l’operatore può basarsi per consigliare di continuare il trattamento in corso, oppure per suggerire prodotti più efficaci o delicati.

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